Dissinergia uretro vescicale,ritenzione urinaria dopo intervento di Lahodny.
Valore predittivo dei parametri preoperatori
Ospedale Buon Consiglio FateBebeFratelli Napoli
Primario Prof.A.Chiantera
S.Miele,V.Chiantera,P.Iacobelli
INTRODUZIONE
L’intervento di Lahodny viene correntemente eseguito nei casi di incontinenza urinaria da sforzo rispondendo all’esigenza,espressa da Enhorning di riportare la giunzione uretro vescicale e l’uretra prossimale nella sfera di competenza della trasmissione di forza endoaddominale.
Da solo od associato ad altri interventi per via vaginale intesi a ripristinare il normale profilo vaginale e la normalità dei rapporti di statica pelvica,l’intervento non mostra particolari difficoltà,controindicazioni ed è seguito,in genere,da soddisfacenti risultati che si mantengono nel tempo.
La duplicatura della fascia perivescicale,nei casi di cistocele precedono la doppia fionda costituita dall’accostamento della lamina vasorum e dai legamenti uretro pelvici.Il catetere viene tenuto in situ per tre,quattro giorni a seconda del grado di cistocele che è stato necessario ridurre e per favorire una ripresa funzionale della vescica scollata dai suoi supporti vaginali.La ripresa della minzione non sempre è agevole.Spesso si assiste ad una difficoltà ad iniziare la minzione,prescindendo da situazioni flogistico-reattive proprie del processo di guarigione sia a livello della parete vaginale anteriore sia a livello perineale.
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La ripresa funzionale ,dai dati della letteratura,si ha dopo un periodo di circa 10 gg. dall’intervento
Si assiste, talvolta, al persistere di residuo vescicale superiore ai 100 cc.anche dopo diversi giorni dall’intervento.
Sono state individuate diverse strategie per rimediare a tale inconveniente che spazientisce le pazienti malgrado l’operatore abbia previsto questa possibilità nel corso del dialogo per il consenso informato.
Viene utilizzato l’autocateterismo intermittente dopo che la somministrazione di estrogeni,alfa litici,esercizi di rilasciamento perineale,betanecolo,prostaglandine abbiano mostrato la loro inefficacia.
Abbiamo valutato retrospettivamente il tempo di ripresa funzionale completa (normale stimolo,normale inizio alla minzione,normale durata della minzione,residuo vescicale inferiore ai 100 cc.) nelle pazienti da noi operate di Lahodny dal Gennaio 1998 al Dicembre 2000 e lo abbiamo correlato alle condizioni preoperatorie onde individuare quel o quei fattori che possano essere predittivi di ripresa funzionale tardiva.
Materiale e metodi
Nel periodo compreso tra Gennaio 1998 e Dicembre 2000 abbiamo sottoposto ad intervento di Lahodny 97 pazienti
L’età media delle pazienti era 57,6 anni.
Le pazienti sono state raggruppate secondo diversi parametri e correlati alla durata necessaria per una normale ripresa funzionale vescicale.In particolare sono stati individuati i seguenti Gruppi:
1) Eta:meno di 55 anni;tra 55 e 65 anni,superiore a 65 anni (tre Gruppi)
2) B.M.I. normale;BMI tra 25-30;BMI superiore a 30. (tre Gruppi)
3) Diabete e\o BPCO e assenza di tali patologie.(due Gruppi)
4) H.W.S.con uno o più settori superiori al 2° grado (due Gruppi)
5) PC test normale,insufficiente,grave deficit (tre Gruppi
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In ognuno ognuno dei Gruppi si sono distinti tre sottogruppi
1)Intervento associato a colpoisterectomia + colposospensione al sacro-spinoso +perineoplastica
2)Intervento è associato a colpoisterectomia+
Levator miorrafy alta+perineoplastica
3)Intervento associato a perineoplastica
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La ripresa funzionale è stata definita “Normale” se si realizzava entro il 6° giorno dall’intervento.
“Ritardata”tra il 6° -10° giorno.
“Tardiva” oltre il 10° giorno
RISULTATI
Dall’analisi dei dati risulta:
L’Eta’ non è correlata al tempo di ripresa .In alcuni casi anzi prevaleva una rapida ripresa nelle pazienti più anziane (fattori culturali ?)
Il B.M.I.è ininfluente sul tempo di ripresa nei vari gruppi studiati.
Diabete,B.P.C.O. non modificano l’andamento post-operatorio
Il grado di difetto,il PC test,gli interventi associati non sono risultati predittivi sul tempo di ripresa funzionale.
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Multipli fattori intervengono per la normale ripresa funzionale vescicale dopo un intervento di correzione per incontinenza urinaria da sforzo
1 ) Intensità del processo flogistico- reattivo cicatriziale con le relative afferenze sensoriali che stimolano il riflesso pudendo-pelvico (dolore-spasmo del pavimento pelvico-ostruzione uretrale prossimale-aumentata compliance vescicale)
2) Trofismo assonico neuronale.
3) Trofismo tissutale
4) Controllo corticale.
5)Reattività emozionale.
6)Integrazione riflessi spinali-attività corticale.
Indubbie interferenze emozionali per la ripresa funzionale abbassano la soglia ansiogena,rievocando sentimenti di incapacità a sostenere la situazione e favorendo lo sviluppo di incoordinazione tra centri corticali,centri ipotalamici (vissuto interiore) centro pontino,centri spinali neurovegetativi.
Ci sembra ragionevole ipotizzare che sia necessario includere un profilo della personalità prima di affrontare interventi che coinvolgano la sfera genitale femminile e la funzione urinaria.
Disturbi latenti della personalità,forme latenti di depressione
possono manifestarsi nel post-operatorio ed interferire nei normali processi di ripresa funzionale urinaria.
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